Gruppo del mercoledì
Il nostro gruppo si incontra il mercoledì alle 21.00 in sagrestia oppure nella casa di Maria, Biagio e Aldo, con cadenza quindicinale. L’esperienza è iniziata nel 1987 e nel tempo alcune persone si sono aggiunte, altre hanno intrapreso percorsi diversi, parecchie sono rimaste.
Siamo un gruppo biblico: è la Bibbia la ragione del nostro incontrarci, il nostro interesse centrale, con il desiderio di conoscerla sempre meglio e il piacere di addentrarci sempre più nella relazione con essa.
Scegliamo ogni anno uno o più testi dell’Antico o del Nuovo Testamento e in ogni incontro, dopo la lettura del brano di quella sera, c’è in genere qualcuno che introduce, avendo riflettuto nei giorni precedenti, consultato qualche commento, approfondito un’esegesi.
Riteniamo importante collocare il testo nel suo contesto storico e religioso, per poterlo meglio comprendere, ma siamo convinti che la Parola parla agli uomini e donne di tutti i tempi e luoghi, perciò ci sforziamo di lasciare che interpelli noi, persone concrete di quest’epoca; noi con le nostre storie personali, i nostri cammini individuali e di comunità, i nostri vissuti, corpi, sentimenti, pensieri. Lasciarci interrogare, ma anche interrogare la Scrittura, persuasi che solo una Parola incarnata nelle vite è realmente fedele a Colui che l’ha pronunciata. Così, dopo l’introduzione, chiunque lo desideri esprime ciò che la Parola e il commento fanno risuonare nella sua mente e nel suo cuore.
Nel tempo, soprattutto leggendo l’Antico Testamento, ci siamo trovati ad incontrare il modo che hanno i nostri fratelli e sorelle Ebrei di rapportarsi con la Parola. Ci ha affascinato la loro libertà di porre domande al testo, la loro responsabilità, non senza audacia, di provare a riempirne gli spazi bianchi, il loro amore per lo spessore delle parole, la loro convinzione che ci si deve porre davanti alla Parola di Dio con il desiderio inesauribile di ascoltare ed interrogare, in un dialogo che sappiamo interminabile, come in tutte le relazioni serie.
E in questa relazione seria e profonda tutte le emozioni e i pensieri di noi esseri umani hanno diritto, dignità di espressione. Ci siamo scoperti liberi di poter dire i nostri dubbi, perplessità, incomprensioni, scoperte, meraviglie, convinti che ogni nostra lettura non sarà mai quella definitiva, ma anche che la parzialità della nostra comprensione è nostra legittima, entusiasmante libertà e responsabilità.
Proprio nel tentativo di comprendere meglio le radici ebraiche della storia di fede nostra e di Gesù, negli anni scorsi abbiamo letto tutto il Pentateuco. Poi abbiamo ripreso il Vangelo di Matteo, per tornare quest’anno alla vicenda del popolo Ebraico con il libro di Giosuè e quello dei Giudici. Nella lettura di Giosuè siamo messi di fronte ad una fede scomoda in un Dio che esercita la sua giustizia con violenza, a massacri compiuti in nome di questo Dio. Ci sconcerta, ci ricorda altre violenze ed altri scandali più recenti. Eppure vogliamo provare a non ignorare anche queste pagine inquietanti, a cercare una strada per interpretare e capire. Non è facile, ma insieme ne vale la pena.
Insieme, perché se è vero che Dio parla a ciascuno di noi personalmente, è altrettanto vero che la messa in comune della sua Parola riesce ad aprire prospettive, ad arricchirne i significati, a generare comprensione più profonda ed una condivisione di senso e di vita che è gioia vera e dà spessore al nostro partecipare a questa comunità di fede.
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